
Se c’è una cosa che il 2025 ci ha insegnato, è che gli eventi aziendali non si organizzano più.
Si progettano. Come esperienze immersive, vive, sensoriali.
Il confine tra palco e pubblico non esiste più: è stato sostituito da un intreccio di AI, interattività e creatività che trasforma qualsiasi platea in un ambiente dinamico. Ogni gesto può diventare un segnale, ogni parola un visual, ogni emozione un dato che influenza lo show.
La tecnologia non è più un accessorio.
È il cuore pulsante dell’esperienza.
La grande protagonista del momento è l’intelligenza artificiale generativa.
Non più usata solo per creare contenuti “dietro le quinte”, ma come parte viva dello spettacolo.
Immagina un pubblico che scrive parole, idee, sensazioni… e vede tutto trasformarsi in musica, immagini o video in pochi secondi. È l’anima di esperienze come MusicStorm o Video Generator AI: l’AI non è un effetto speciale, ma un co-protagonista, che dialoga con la sala e ne amplifica la creatività.
Non servono più visori o dispositivi complicati.
Le nuove installazioni AR e MR rendono possibile vedere ologrammi, attraversare portali digitali, specchiarsi in versioni alternative di sé.
È tecnologia che sorprende, ma soprattutto racconta.
Perfetta per convention, lanci di prodotto, team building: momenti in cui la meraviglia visiva diventa uno strumento narrativo.
Se prima il pubblico osservava, oggi interagisce.
Votazioni live, reaction che esplodono sul Ledwall, quiz generati dall’AI in base ai contenuti appena presentati: ogni persona ha un ruolo nel racconto.
Prova a immaginare un CMO Battle o un momento di voto collettivo in cui lo smartphone diventa il telecomando dello spettacolo.
La storia non la racconta solo il palco: la costruisce anche chi ascolta.
Oggi ogni parola inviata, ogni click, ogni reazione può trasformarsi in un insight.
Le nuove regie integrate con AI analytics riescono a capire la temperatura emotiva della sala e a modificare contenuti, tempi o persino le luci in funzione dell’energia del pubblico.
È come avere un evento che respira, che ascolta ciò che accade fuori e dentro la platea.
Il “wow” da solo non basta più.
La tecnologia deve essere intelligente anche nell’impatto.
LED a basso consumo, piattaforme cloud sostenibili, installazioni modulari che si riutilizzano: la sostenibilità è diventata parte del design dell’esperienza.
Il futuro degli eventi non è solo spettacolare. È responsabile.
In Plesh lo diciamo spesso: la tecnologia è il mezzo, non il messaggio.
Le esperienze memorabili non nascono da un effetto speciale, ma da un’emozione condivisa: quel momento in cui alzi gli occhi dal telefono, guardi la sala e pensi “wow, siamo qui insieme”.
Il vero segreto sta nel progettare spazi e momenti in cui persone e intelligenze — naturali e artificiali — collaborano.
Non per sostituirsi, ma per amplificarsi a vicenda.
Prenota una chiamata con Marco e scopri come trasformare una semplice convention in un’esperienza interattiva che il tuo pubblico ricorderà per mesi.
Perché spesso, quello che sembra difficile da immaginare, è molto più semplice da realizzare.

Il tuo partener
tecnologico per gli eventi

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